Rana temporaria

ACE-SAP - Specie
Tassonomia Classe: Amphibia; Ordine: Anura; Famiglia: Ranidae
Specie Rana temporaria
Nome comune

Rana di montagna o Rana rossa

Dettagli

In territorio italiano è presente la sottospecie nominale Rana t. temporaria

Descrizione

La Rana di montagna o Rana rossa deve il suo nome (temporaria), alla caratteristica macchia bruna sulla tempia. Il resto del corpo presenta un'ampia variabilità di colorazione e punteggiatura. Il dorso varia dal grigio rosa al verde oliva con una macchiettatura che può essere più o meno pronunciata, estesa o marmorizzata, oppure mancare totalmente. Le parti ventrali sono biancastre nei maschi, e macchiate o velate di rosso nelle femmine. La Rana rossa è tra i nostri anfibi più grandi con una lunghezza media da 7 a 9 cm. Gli individui di dimensioni maggiori possono raggiungere i 10 cm di lunghezza e i 100 g di peso. E' specie terricola, presente con maggior frequenza in boschi, pascoli montani, torbiere e praterie d'alta quota, spesso nelle vicinanze di ruscelli, laghi e pozze verso i quali migra per la riproduzione. Si può riprodurre anche in pozze temporanee dovute al disgelo. Nelle regioni di pianura il periodo riproduttivo delle rane rosse può avere inizio già verso la metà di febbraio; il culmine dell'attività viene però raggiunto di norma attorno alla seconda settimana di marzo. In montagna inizia più tardi e può estendersi fino all'inizio dell'estate, nel caso di inverni molto nevosi anche fino a luglio. Nel periodo riproduttivo i maschi si riuniscono in gruppi di centinaia, talvolta anche migliaia di individui, formando una o più "arene" dove iniziano a vocalizzare, emettendo un suono gutturale poco appariscente, sordo e aspro. Quando arrivano, le femmine vengono afferrate dai maschi e agganciate saldamente all'altezza del torace. Alcune ore (o alcuni giorni) più tardi ha luogo la deposizione delle uova, subito fecondate dal maschio. Le uova sono disposte in ammassi gelatinosi rotondeggianti che in superficie assumono forma discoidale: ognuno può contenere fino a 4000 uova. Le larve completano la metamorfosi in due mesi e mezzo o più, a seconda delle condizioni climatiche. Le giovani rane rosse, dalle dimensioni di 12-15 mm, abbandonano lo stagno per diffondersi nei dintorni. Da questo momento e fino al raggiungimento della maturità sessuale, che avviene di regola dopo tre anni (nelle zone montane più tardi), conducono una vita estremamente schiva, lontane dall'acqua e solo all'inizio della quarta primavera fanno ritorno allo stagno dove sono nate. Il girino si nutre di vegetali e detriti organici in putrefazione, mentre l'adulto si nutre prevalentemente di insetti e piccoli invertebrati. Durante l'inverno l'ibernazione avviene nel fango dello specchio d'acqua oppure in cavità nel terreno.

Distribuzione

Rana temporaria possiede un areale distributivo molto vasto che comprende tutta l'Europa centro settentrionale, le regioni nord delle penisole iberica, italiana e balcanica e l'asia centrale. È l'unico anfibio che in Scandiniavia raggiunge Capo Nord. In Italia è comune sull'intero arco alpino e prealpino specialmente da 600 m a oltre 2600 m, mentre diviene più rara sugli Appennini, dove, si mantiene in genere al di sopra dei 700 m. La popolazione italiana più meridionale si rinviene nel settore laziale dei Monti della Laga, in provincia di Rieti (Lazio).

Localizzazione del taxon È l'anfibio più frequente e maggiormente diffuso in provincia di Trento
Osservazioni progetto ACE-SAP

La notevole resistenza di questo anuro alle basse temperature gli consente di estendere il suo range e la sua l'attività annuale a luoghi e periodi che di solito presentano condizioni climatiche proibitive per la maggior parte delle altre specie. La rana di montagna è stata osservata in Trentino nell'ambito di un intervallo altitudinale estremamente ampio e i suoi ambienti riproduttivi sono risultati essere tra i più svariati, a conferma dell'ampio grado di adattabilità a diverse caratteristiche ambientali, sia fisiche che chimiche. Questo rende la specie un ottimo modello di studio per indagare le relazioni esistenti tra la variabilità genetica della specie, analizzata a loci neutrali e adattativi, e i diversi parametri ambientali.