Lagopus mutus

ACE-SAP - Specie
Tassonomia Classe: Aves; Ordine: Galliformes; Famiglia: Phasianidae
Specie Lagopus mutus
Nome comune

Pernice bianca

Dettagli

La specie mostra una considerevole variabilità di dimensioni e piumaggio legata alla distribuzione geografica. Vari autori hanno descritto numerose sottospecie (25-30) in tutto il mondo, ma la loro validità è tuttora incerta. In Italia è presente la sottospecie Lagopus mutus helveticus.

Descrizione

Lagopus mutus o pernice bianca, è un tetraonide di dimensioni medie (lunghezza 35-37cm, peso 330-540gr) caratterizzato dal cambiamento di colore del piumaggio durante le stagioni. Questa particolarità gli permette di potersi sempre mimetizzare al meglio con l'ambiente. In inverno (da novembre a marzo) il colore bianco, ad eccezione della coda nera presente in entrambi i sessi per tutto l'anno, lo rende invisibile nella neve. D'estate la colorazione bruna riprende quella del terreno, solo le penne (remiganti) delle ali rimangono bianche. I maschi presentano una stria nera fra occhio e becco e caruncole rosse sopra gli occhi (molto ridotte nelle femmine). Le zampe hanno dita completamente ricoperte di piume. Questo, favorisce l'isolamento dal freddo e consente di camminare senza difficoltà sulla neve soffice. Lo si osserva esclusivamente al di sopra del limite superiore della vegetazione in aree ove si alternano praterie alpine, pietraie, barre rocciose e vallette nivali. In estate predilige i versanti più freschi e quote di norma non inferiori a 2400-2500 m; in inverno sfrutta i versanti meridionali esposti e le creste ventate, ove il manto nevoso è meno duraturo ed è quindi possibile reperire i vegetali di cui si nutre (foglie, rametti, fiori e frutti,soprattutto di rododendro, uva orsina, mirtillo, salice nano). È una specie sedentaria e tendenzialmente gregaria. Trascorre la maggior parte del tempo a terra alla ricerca di cibo. Durante l'inverno maschi e femmine si riuniscono in stormi separati, composti da alcune decine di individui, che verranno sciolti in primavera quando i maschi scelgono e difendono vigorosamente i territori riproduttivi. Con comportamenti dimostrativi, quali il canto ripetutamente emesso da speroni rocciosi e i voli circolari con punti di decollo e atterraggio ravvicinati, attirano le femmine con le quali formano coppie stabili per un periodo di due o tre mesi. L'allestimento del nido e la cura dei pulcini sono completamente a carico della femmina. Il nido è costituito da una semplice buca sul terreno rivestita da licheni, foglie e qualche piuma, posto generalmente al riparo di un masso o di un arbusto nano. Vengono deposte 6-8 uova ocracee chiazzate di bruno, covate dalla femmina per 21-23 giorni. Il maschio funge da sentinella localizzando i potenziali predatori e abbandona di solito la compagna poco dopo la schiusa. I pulcini sono subito in grado di seguire la chioccia e di procurarsi il cibo da soli. La loro dieta è ricca di piccoli invertebrati (insetti, ragni, molluschi) che scovano sul terreno. A tre mesi hanno già raggiunto l'80-90% del peso corporeo definitivo e divengono indipendenti. I primi mesi di vita sono i più pericolosi, le giovani pernici devono difendersi non solo dai consueti predatori della specie, rapaci, volpi ed ermellini ma soprattutto dalle condizioni metereologiche sfavorevoli.

Distribuzione

È una specie che popola la tundra artica ed alpina dell'Eurasia e del Nord America (inclusa la Groenlandia). Ci sono inoltre popolazioni isolate in Scozia, nei Pirenei, nelle Alpi, in Bulgaria, negli Urali, nel Pamir, nell'Altai e in Giappone probabili relitti delle grandi glaciazioni del passato. In queste ultime si trovano zone d’alta quota che conservano aspetti morfologici, climatici e vegetazionali ancora adatti alla sua sopravvivenza.

Localizzazione del taxon Principali massicci montuosi della provincia
Osservazioni progetto ACE-SAP

La Pernice bianca non è minacciata a livello europeo, mentre la sottospecie helveticus mostra un evidente declino in numerose province italiane, per questo è elencata nell'allegato I della direttiva uccelli, è considerata "Vulnerabile" nella lista rossa italiana ed è "Minacciata" in Trentino. La specie, ben adattata alle quote maggiori e ai climi freddi, è particolarmente sensibile alle perturbazioni climatiche determinate dal riscaldamento globale del pianeta. Le popolazioni alpine, già isolate e frammentate, sono minacciate da numerosi fattori: frammentazione e degradazione dell'habitat collegati ai cambiamenti climatici, eccessiva pressione venatoria e attività turistiche. Prendendo in considerazione dati ambientali, ecologici e genetici il progetto ACE-SAP si propone di fornire informazioni utili allo sviluppo di strategie per la conservazione della specie sul territorio.