Pseudodiamesa branickii

ACE-SAP - Specie
Tassonomia Classe: Hexapoda; Ordine: Diptera; Famiglia: Chironomidae
Specie Pseudodiamesa branickii
Dettagli

Pseudodiamesa branickii (Nowicki, 1873)

Descrizione

Larve di grosse dimensioni, lunghe da 8 a 15 mm. Hanno capsula cefalica giallo-bruna, con bordo occipitale, estremità distale delle mandibole, estremità del labbro inferiore nere. Inoltre, alla base del labbro inferiore è presente un'area scura e lo sclerite dorsale in genere è nettamente più scuro degli scleriti laterali. Torace e addome sono chiari.

Le antenne sono costituite da 5 segmenti lunghi rispettivamente 110-130:37-38:7-8:3-4:5-6 mm. L'antennal ratio è circa 1.9. Il segmento basale ha l'organo anulare prossimale e la lama antennale raggiunge il IV segmento e la lama accessoria supera appena il II. Quest'ultimo porta tre appendici sensoriali subeguali. A livello del labrum (o labbro superiore), anteriormente alle setae anteriores, i pettini labrali sono assenti. Le setae anteriores SI sono semplici e larghe, le SII lunghe e sottili, le SIII esili appena visibili, le SIV entrambe sviluppate e lunghe. I pettini dell'epifaringe hanno 7 squame. Il mentum (o labbro inferiore) è assai caratteristico: presenta un dente mediano impari, nettamente più corto del primo laterale che è invece assai sviluppato; il secondo laterale appare quale un'appendice laterale del I. I denti successivi sono di dimensioni decrescenti, solo il VI è più sviluppato del V e del VII. Il mentum è fortemente convesso, tanto che i denti non sono visibili se non dopo forte schiacciamento della testa sotto il vetrino copri oggetto. Lateralmente il mentum è nettamente diviso in due lamine, una dorsale (dorsomentum) che porta i denti ed una ventrale (ventromentum) che si espande lateralmente e fino a coprire i denti del dorsomentum. Le due lamine si fondono a livello del I dente laterale. Le premandibole portano 9-11 denti e le mascelle hanno un palpo molto allungato con lunghi sensilli sulla superficie. I procerci sono alti (ca 100 mm) e portano uno sperone, 7-8 setole apicali e 2 laterali.

Pupa e adulto sono di grosse dimensioni di colore scuro. La pupa è munita sui tergiti di una banda scura ondulata al margine anteriore (dal II all'VIII); le spine sono assenti su tutti i tergiti e gli sterniti. Corno toracico assente, lobi anali portanti tre setole apicali.

Gli stadi immaturi, giovanili, ovvero larva e pupa, sono acquatici, mentre l'adulto, alato, è terrestre.

Distribuzione

È una specie oloarctica, ampiamente diffusa dal Canada all'Asia. In Italia è una delle specie più frequenti nelle Alpi, Prealpi e nell'Appennino. La sua distribuzione è vincolata solo dall'elevata stenotermia fredda delle larve che richiedono temperature inferiori ai 6-8° (temperatura ottimale 4°C). Nei mesi invernali il suo areale di distribuzione si estende. Nelle regioni montane (1000 m) presenta una generazione invernale con una imponente emergenza primaverile. Può avere anche una generazione estiva più modesta con sfarfallamento in estate-autunno. A quote più basse si ha una sola generazione invernale, con emergenze in gennaio-febbraio; a quote elevate si ha una sola generazione estiva con emergenze in agosto-settembre.

Le larve vivono in zone riparate dalla corrente, in insenature con fondo a sabbia ricca di detrito organico; possono vivere anche tra i muschi. Abitano le sorgenti, i ruscelli e i tratti di basso rodine dei torrenti. Non costruiscono tubi ma vivono libere e sono molto mobili. Le larve giovani sono detritivore, carnivore predatici quelle mature (si nutrono di altri invertebrati, inclusi i chironomidi anche della stessa specie).

Localizzazione del taxon

In Italia è una delle specie più frequenti nelle Alpi, Prealpi e nell'Appennino. In Trentino è stata rinvenuta in diverse sorgenti e torrenti. Nel progetto verranno studiate quelle che colonizzano tratti di torrenti ad alimentale mista in Val de la Mare (torrente Noce Bianco, Parco Nazionale dello Stelvio).

Osservazioni progetto ACE-SAP

Data la sua rigorosa stenotermia fredda, Pseudodiamesa branickii si presta ad essere un ottima specie target per lo studio fisiologico, biochimico e genetico della resistenza al freddo e a shock da calore, questi ultimi quali simulazioni di condizioni termiche alterate a causa del riscaldamento globale. Verrà analizzata l’espressione di 4 geni candidati (hsp70, hsc70, hsp90, afp).

Pseudodiamesa branickii - ASA2_0012
Data Realizzazione 01-03-2007
Autore immagine Paola Bernabò
Pseudodiamesa branickii - ASA2_0013
Data Realizzazione 09-06-2007
Autore immagine Valeria Lencioni